Eccellenza frizzante.

LAMBRUSCOdi SORBARA


DOC SECCO

Bottiglia da 0,75 l. gradazione 11% vol.
Vino rosso secco, frizzante , di bel colore chiaro e di corposità equilibrata, con spuma appena rosata ed assai fine ottenuta da una lunga fermentazione naturale di uve Lambrusco di Sorbara dal profumo tipico e fruttato . Viene indicato per primi piatti di pasta, affettati ed arrosti. Servire alla temperatura di : 10-12° C.

LAMBRUSCO GRASPAROSSAdi CASTELVETRO


DOC DOLCE

Bottiglia da 0,75 l. gradazione 11% vol.
Vino rosso rubino dolce frizzante, di colore rosso intenso, vinoso, fruttato con sentore di viola, ottenuto dalla fermentazione naturale di uve Lambrusco Grasparossa. Spuma vivace, evanescente e dal colore rosato carico. Indicato con i piatti tradizionali della cucina Emiliana e come vino da dessert. Servire alla temperatura di: 8° C

LAMBRUSCO SALAMINOdi SANTACROCE


DOC SECCO

Bottiglia da 0,75 l. gradazione 11% vol.
Vino rosso rubino secco frizzante, bouquet vinoso, intenso con caratteristico profumo fruttato, ottenuto dalla fermentazione naturale di uve Lambrusco Salamino. Colore rosso intenso e dalla spuma vivace, frizzante ed evanescente. Indicato con primi piatti, affettati ed arrosti. Servire alla temperatura di: 12 -14° C.

I Vini

I prodotti fiori all’occhiello della Cantina di Soliera.

Sono il Lambrusco di Sorbara, il Salamino di Santa Croce e il Grasparossa; ma è il Sorbara il vero vitigno bandiera di questa terra, nonché erede autentico di quella vitis vinifera silvestris che popolava anticamente questo tratto di pianura padana. Si tratta di una varietà non completamente evoluta, unico lambrusco con fiore fisiologicamente femminile che necessita di essere impollinato. Proprio per questo motivo, se il clima non lo agevola, la varietà può subire drastici cali produttivi.

Grazie all’esperienza acquisita nel corso delle ultime 36 vendemmie, la Cantina di Soliera ha potuto mettere a punto una tecnica di vinificazione in grado di produrre vini che sono espressione della tipicità del lambrusco Sorbara.

Tra i cru più nobili da cui la Cantina seleziona le uve destinate a questo prestigioso progetto, è presente un piccolo appezzamento viticolo di poco meno di 4 ettari di uva Sorbara, datato oltre 50 anni, totalmente “franco di piede” ovvero non innestato. Da queste vigne si ottengono uve in grado di dare origine ai Sorbara più autentici ed austeri.

La scelta dei cru è stata operata in virtù della competenza dei tecnici della Cantina, dell’esperienza dei soci e dell’ampia estensione viticola del bacino di produzione. In tal modo si è potuto dar vita ad un’integrazione perfetta tra territorio e vino da cui lo stesso viene prodotto.

La cantina e i soci

Quella di Soliera è oggi una cantina sociale.

Parte di un gruppo di cantine interprovinciali che può vantare di avere lo stabilimento produttivo più importante del territorio e che affonda le proprie radici in una storia ormai centenaria.

Nata nel 1923, la Cantina di Limidi (capofila del gruppo) ha incorporato nel 1957 quella di Sozzigalli, nel 1982 quella di Soliera e nel 2014 quella di Rolo. L’estensione viticola totale copre un migliaio di ettari e rende annualmente una produzione di circa 250mila quintali di uva.

La Cantina detiene il primato per la produzione del lambrusco di Sorbara (circa il 60% dell’intera produzione di questa varietà). Da anni è in corso un progetto di zonazione che dalla riva sinistra del Secchia arriva fino a quella destra, come voleva un secolo fa la tipicità del vitigno del Sorbara. Il terroir e la specificità delle produzioni conferiscono alla cantina il primato assoluto per quantitativo prodotto.

I soci sono, ad oggi, 422. La Cantina di Soliera conserva memorie fotografiche che testimoniano l’evoluzione di strutture e tecnologia nel corso delle diverse tappe della storiche delle singole entità produttive fino all’unificazione delle quattro cantine. Tra le immagini conservate sono tuttora presenti quadri suggestivi che ritraggono negli anni la base sociale riunita in imponenti tavolate, intenta ad onorare la sontuosa cucina modenese, accompagnata da fiumi di ottimo lambrusco.

“Affonda le proprie radici in una storia ormai centenaria.”

Storia e Territorio

Quello che si estende a nord di Modena tra il Panaro e il Secchia.

Soprattutto tra le rive destra e sinistra di quest’ultimo, è il territorio più adatto alla produzione del pregiato lambrusco di Sorbara. A favorirne la complessa coltivazione è l’influenza dell’antico letto alluvionale del fiume Secchia che, grazie alla sua composizione strutturalmente sabbiosa, ha permesso a questo vitigno di resistere e migliorarsi lungo la storia. Ma non solo. Proprio a testimonianza delle sue radici storiche, nelle campagne modenesi si trovano ancora vecchi filari in grado di produrre un’uva dalle qualità organolettiche superiori.

È dall’insieme di tali considerazioni che nasce l’idea di questo progetto: lanciare ai massimi livelli un prodotto prestigioso come il lambrusco che affonda radici nella storia, conservandosi e migliorandosi nel tempo.

Il microclima e il terreno sono rimasti i medesimi. Non è un caso che il nome Soliera provenga dal latino “solarium” e significhi “luogo esposto al sole”. Il terreno sabbioso, se in passato era ideale per tener frenata la filossera, oggi è fondamentale per conferire eleganza al vino, mentre le parti argillose regalano quella struttura che gli esperti riconoscono al prodotto.